Antibatterico, diaforetico e diuretico. Utile nella cura di tosse e bronchite tutte le proprietà e gli usi del Sambucus nigra L., la pianta della tradizione, dei riti e della magia.
di Francesco Marino
“…o del sambuco, in ogni alto o misero
Pier Paolo Pasolini – Una luce (1959).
segno di vita, in ogni primavera, sarai
tu; in ogni luogo dove un giorno risero,…”
Sambucus nigra L. è un piccolo albero appartenente alla famiglia delle Adoxaceae.
Alto mediamente 1÷8 m, dalla corteccia grigia e rugosa, caratterizzata dalla presenza di lenticelle sporgenti, Sambucus nigra L presenta foglie dal colore verde-brillante, opposte, imparipennate composte da 5-7 foglioline, ovali ad apice acuminato con margine dentato.
I fiori dal colore bianco e dall’odore unico e inebriante sono riuniti in cime corimbiformi.
La caratteristica fioritura da Aprile a Giugno delinea e rileva il carattere mistico e simbolico della tradizione popolare attribuita alla pianta come fonte di protezione dagli spiriti maligni e il culto di Giano, tant’è che in alcune regioni viene indicata con il nome del mese di Maggio
(“Maju” paesi limitrofi al Massiccio della Sila – Calabria).
La droga della specie officinale è rappresentata dai fiori.
Presente dal piano ai 1400mt, la specie è diffusa dal Caucaso fino all’ Europa Centrale ed Europa Meridionale.
Suoli freschi e umidi, ricchi di sostanza organica decomposta rappresentano i luoghi di crescita dell’habitat di questa specie, caratterizzato da boschi umidi, margini di fiumi e ruscelli.
Dai benefici medicamentosi e gli usi delle drupe nel campo alimentare già noti in epoca classica e romana, Sambucus nigra L. rappresenta uno dei rimedi naturali maggiormente utilizzati nella medicina tradizionale popolare europea.
Impiegata nella cura di febbre, influenza, tosse, bronchite e raffreddore, la valenza curativa della specie ha coniugato sempre nel corso della storia, il fascino del carattere sacro nella vita dei popoli.
Etimologia
Sambucus: dal greco “sambýkē” strumento a corde simile ad una piccola arpa.
Sambucus: latino sambūcus o sābūcus, già attestato in Plinio è incerta ma probabilmente d’origine non indoeuropea. Si pensa che possa derivare da una forma mediterranea (egea) saba, “acqua“, col significato di “pianta che vive nell’acqua” o “con l’acqua” che si ritrova anche nel dacio σεβα seba “sambuco”.
nigra: dal latino “niger” = nero, fa riferimento al colore delle drupe nere.
Proprietà
Il profilo metabolico dei fiori di Sambucus nigra L. è costituito dalla presenta di molecole bioattive appartenenti alla classe dei flavonoidi (rutoside, isoquercitroside), acido caffeico, triterpeni e un olio essenziale costituito da acidi grassi, liaiolo, cis-exenolo.
Questi composti conferiscono ai fiori proprietà antinfiammatoria, antiossidante, antibatterica nei confronti delle patologie a carico dell’apparato respiratorio.
Rimedio naturale utilizzato nella cura di raffreddore, tosse, bronchite e sintomi influenzali trova impego nel trattamento di stadi febbrili data l’attività diaforetica.
Diuretico, facilita la funzione renale e quella digestiva. Le formulazioni contenti gli estratti dei fiori di Sambucus nigra L. presentano azione flogistica, utili nel trattamento di infiammazioni reumatiche e oliguria
L’olio essenziale ottenuto dalla distillazione dei fiori, regolarizza la funzionalità renale e respiratoria in caso di infezioni e infiammazioni.
Formulazioni Erboristiche
I principali preparati erboristici derivati dalla specie Sambucus nigra L. sono:
- Decotto: (si utilizza il taglio tisana delle infiorescenze);
- Miellito: (macerazione dei fiori freschi nel miele);
- Tintura madre (macerato idroalcolico dei fiori freschi);
- Sciroppo (soluzione composta dei fiori con zucchero);
- Olio Essenziale (distillato dei fiori freschi);
Nota: L’olio essenziale di Sambucus nigra L. è caustico e irritante per le membrane e le mucose, è estremamente importante diluire il contenuto prima della somministrazione sia interna che esterna. L’olio essenziale non deve mai venire a contatto con gli occhi perché possono causare gravi irritazioni. Nell’impiego degli oli essenziali devono sempre essere prese in considerazione solo essenze purissime. Prima di ogni trattamento rivolgersi al proprio medico o specialista.
Sambuco tra storia e curiosità
Nel libro XXIV di de Storia Naturale, il naturalista vissuto nel I secolo d.C., Plinio il Vecchio ne elenca le proprietà antinfiammatorie, emollienti e purificanti.
In età romana si pensava che le foglie messe a macerare nel vino servissero come antidoto contro i morsi dei serpenti.
Sempre in epoca romana le drupe erano utilizzate per fare un impiastro utile a colorare i capelli.
I rami del Sambucus nigra L. erano impiegati dagli antichi greci per la fabbricazione di uno strumento musicale chiamato sambýkē molto simile ad una piccola arpa.
Nelle varie popolazioni europee il Sambucus
nigra L. era coltivato intorno
ai monasteri, abitazioni rurali e fortezze per proteggere i vari ambienti, le
persone e gli animali da esseri maligni, incantesimi e serpenti.
Allo stesso modo erano utilizzati i rami fioriti che venivano appesi agli usci
delle case.
“L’albero di Holda” così era denominata la specie nel medioevo in Germania. Si credeva infatti che le piante di Sambucus nigra L. fossero la dimora di Frau Holda, fata dai lunghi capelli d’oro e dai poteri magici benevoli. Era abitudine presso i contadini tedeschi levarsi il cappello ogni qualvolta si incontrava una pianta di Sambuco in segno di grande rispetto.
Secondo il calendario celtico, nella mitologia arborea il Sambucus nigra L. rappresentava il tredicesimo mese lunare:, significava passaggio, rigenerazione, rinnovamento.
Nelle antiche culture nordiche l’albero era considerato la rincarnazione della Grande Madre, era infatti vietato sradicare, tagliare e bruciare la pianta.
Nella cultura celtica il Sambucus nigra L. era considerato guardiano della fertilità, nascita e morte.
In Austria è definito la “farmacia degli dei” per le sue proprietà medicamentose.
Il tronco del Sambucus nigra L. rappresenta l’habitat prediletto per il fungo Auricularia auricula-judae. Molto apprezzato nei paesi Orientali, il fungo viene chiamato orecchietta di Giuda. Si narra infatti che l’albero a cui si impiccò Giuda Iscariota fosse proprio un Sambuco, e che, dopo la morte del traditore, cominciarono a sorgere sull’albero questi funghi in segno del vile gesto.
Il famoso flauto magico della tradizione germanica non era altro che un ramoscello di sambuco svuotato del midollo.
Nell’Opera di Mozart “Il Flauto Magico”, il flauto magico regalato dalla Regina della Notte a Tamino, in grado di liberare gli sventurati da situazioni pericolose, si pensa fosse strettamente legata alle leggende del flauto di sambuco.
A Palermo, nel Palazzo Adriano i fiori freschi vengono usati per la realizzazione di un pane tipico, chiamato “Pane cu Savucu”.
Lo sciroppo ottenuto dai fiori di Sambucus nigra L. è uno degli ingredienti fondamentali del cocktail Hugo.
In Lombardia si usano i fiori appassiti per preparare un dolce caratteristico, la panigada o pan mèi.
La “Sambuca” liquore dolce italiano, viene realizzata con alcool, acqua, zucchero e vari oli essenziali, tra cui quello di Sambucus nigra L. da cui prende il nome.
In cucina i fiori freschi sono ottimi nelle insalate, nelle frittate, fritti in pastella per la realizzazione di squisite frittelle e nelle macedonie.
I fiori secchi dal piacevole aroma possono essere usati per aromatizzare impasti come taralli, stuzzichini e pane, bevande alcoliche, il vino e l’aceto.
I frutti ben maturi (neri) vengono usati per la confezione di marmellate e sciroppi. L’estratto è utilizzato come colorante alimentare.
ATTENZIONE: i semi dei frutti contengono un glicoside cianogenetico,si consiglia di setacciare i frutti e separarli dai semi per evitare fenomeni di intossicazione dati da bruciore e senso di raschiamento alla gola, vomito e diarrea, mal di testa, difficoltà di respiro e crampi.
Specie simili al Sambucus nigra L. sono rappresentate da:
Sambucus racemosa L. – Sambuco rosso;
Sambucus ebulus L. – Lebbio (pianta erbacea, TOSSICA);
Aegopodium podagraria L. – Podagraria, Sambuchella;
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