Trifoglio: dal prato, la legiadra soluzione ai disturbi della menopausa

Contrasta la sindrome climaterica, abbassa i livelli di colesterolo nel plasma e depura il nostro organismo. Le proprietà, i benefici e gli usi del Trifolium pratense L. la grazia efficace della natura.

di Francesco Marino

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Trifolium pratense L.

Per fare un prato occorrono un Trifoglio ed un’Ape –
un Trifoglio ed un’Ape –
e il Sogno.
Il Sogno basterà
se le Api sono poche.

Raffo S. 2011, Io sono nessuno: vita e poesia di Emily Dickinson Volume 80 di Le vie della storia, Ed. Le lettere, p. 105;

Trifolium pratense L. è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Fabaceae. I fusti eretti a portamento strisciante fanno da supporto alle caratteristiche foglie trifogliate, lungamente picciolate con il peculiare disegno sulla pagina superiore a formare una “V” binacastra.
Dal colore rosso chiaro e dalle sfumature lattiginose, è possibile ritrovare la specie in fiore tutto l’anno, in base alle zone di crescita.

La droga della specie officinale è rappresentata dalle foglie e dai fiori.
Pianta presente in quasi tutte le zone del pianeta, il suo habitat è rappresentato da prati incolti, pascoli dai 0÷2.600 m.

Pianta medicinale conosciuta già in epoca classica, gli si attribuivano doti in grado di guarire anche i morsi dei serpenti. Nella medicina tradizionale la specie era utilizzata per curare la pertosse, l’asma, l’eczema e le malattie degli occhi, i disturbi dello stomaco e per contrastare le infezioni da Clostridium sticklandii.

Etimologia

Trifolium: dal latino “tri” = “tre” e “folium” = “foglia” con riferimento alle foglie ternate

pratense: da prátum prato: dei prati: riferimento all’ambiente di crescita.

Proprietà

L’estratto delle delle foglie e dei fiori del Trifolium pratense L.presenta proprietà digestive, balsamiche, espettoranti, depurative e antisettiche.

L’efficacia terapeutica della specie è attribuita alla presenza di molecole bioattive quali: flavonoidi, derivati della cumarina, glicosidi cianogenici e da isoflavoni come formononetina, daidzeina e soprattutto biocianina A.

Il Trifolium pratense L. rappresenta un valido rimedio naturale nel contrastare i sintomi della menopausa. La sindrome climaterica, secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) si verifica nella donna tra i 40 e i 65 anni di età.

Data la presenza di fitoestrogeni, il Trifolium pratense L. agisce come rimedio naturale nel contrastare i disturbi della menopausa, come vampate di calore, disturbi vasomotori, nervosismo, sintomi depressivi, secchezza vaginale, dispareunia, incontinenza, e atrofia urogenitale.

L’azione esercitata dagli estratti a base di Trifolium pratense L. aiutano a curare e prevenire l’osteoporosi inibendo la perdita di massa ossea favorendo la mineralizzazione ossea.

Rimedio naturale adatto a migliorare le funzionalità depurative del nostro organismo, è stato dimostrato che i fitoestrogeni riducono i livelli di colesterolo cattivo (LDL) nel plasma

Formulazioni Erboristiche

I principali preparati erboristici derivati dalla specie Trifolium pratense L. sono:

  • Decotto: (si utilizza il taglio tisana delle foglie e dei fiori.);
  • Tintura madre (macerato idroalcolico delle foglie e dei fiori freschi.);
  • Compresse: (preparazioni solide ottenute dalla compressione della pianta frantumata);

Avvertenze

L’apporto di isoflavoni nella dose giornaliera non deve superare gli 80 mg.
Non utilizzare i prodotti a base di Trifolium pratense L. durante la gravidanza, allattamento e nelle donne di giovane età. Prima di ogni trattamento rivolgersi al proprio medico o specialista in materia.

Trifoglio tra storia e curiosità

Il fiore era venerato dai Druidi.

Secondo la religione cristiana è simbolo della Trinità e della Salvezza.

Fiore tradizionale dell’Irlanda, la leggenda narra che San Patrizio, riusci a illustrare il mistero della Trinità grazie al paragone con un trifoglio.

L’ordine di San Patrizio istituito da Giorgio III porta come stemma un trifoglio.

La pianta è utilizzata nella “concimazione verde”, nella pratica del sovescio grazie alla presenza sulle radici di piccoli tubercoli contenenti dei batteri “Rhizobium trifali”.

Apprezzato dal bestiame come foraggio verde, prende il nome di “pane del latte”.

Nella nostra penisola si riconoscono 3 subspecie, Trifolium pratense L. subsp. pratense, Trifolium pratense subsp. nivale Ces., Trifolium pratense subsp. semipurpureum (Strobl) Pignatti.

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Bibliografia

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