La radice della Glycyrrhiza glabra L. (Liquirizia) un rimedio naturale per i bronchi e lo stomaco.
di Francesco Marino
La Glycyrrhiza glabra L., nota con il nome di Liquirizia è una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Fabaceae. I fusti eretti sono glabri, striati, dall’altezza media di 40-100 cm, portano foglie composte imparipennate disposte in modo alterno. I fiori, di piccole dimensioni, si presentano tra i mesi di Giugno e Luglio di colore lilla più o meno scuro, riuniti in racemo. La droga della specie officinale è rappresentata dalla radice dalla scorza marrone e polpa giallastra e succosa.
Diffusa in Europa meridionale-orientale, Asia occidentale-centrale e nella zona costiera dell’Italia meridionale, è utilizzata fin dall’antichità come aromatizzante e nella cura dell’ulcera gastrica e della tosse.
Etimologia
Glycyrrhiza deriva dal dal greco “glykýs” = dolce e “rhíza” = radice, quindi radice dolce;
glabra indica che la pianta è pressochè priva di peli.
Proprietà
La Liquirizia presenta proprietà: espettoranti, secreolitiche, antiflogistiche, spasmolitiche, riepitelizzanti, emollienti e cicatrizzanti. L’azione terapeutica della radice è rappresentata dall’efficacia dei principi attivi in essa contenuti: cumarine, triterpenoidi, steroli, flavonoidi (liquiritoside, glabrolo), calconi (isoliquiritoside, licacolconi), isoflavonoidi, isoflavonoli, isoflaveni, cumestani e spaponosidi triterpenici (glicirrizina).
L’estratto di liquirizia è indicato nel trattamento di tossi grasse, bronchiti, infiammazioni delle vie aeree (date le proprietà antibatteriche e antivirali), nell’ulcera gastroduodenale e in gastriti.
L’efficacia antinfiammatoria della Liquirizia la rendono un valido rimedio naturale per la cura di irritazioni cutanee, eczemi, infiammazioni della cavità orale.
L’utilizzo della radice nel campo agroalimentare, come aromatizzante ed edulcorante è definito dal profilo chimico data la presenza dell’amido (20-30%) e del saccarosio e D-glucosio (3-10%).
Formulazioni Erboristiche
I principali preparati a base di radice di Glycyrrhiza glabra L. sono:
Decotti: si utilizza il taglio tisana;
Tintura Madre (estratto idroalcolico della radice fresca);
Olio Essenziale (ottenuto dalla distillazione della radice fresca);
Polvere: come aromatizzante ed edulcorante;
Controindicazioni ed effetti collaterali
Come tutte le piante officinali anche la liquirizia presenta alcuni accorgimenti nella posologia e nel dosaggio. Bisogna rispettare le indicazioni date dallo specialista evitando così di eccedere in abusi che comportano controindicazioni ed effetti collaterali.
L’eccessivo consumo della radice secca o di estratti e preparati a base di liquirizia possono provocare: ipotassiemia, formazione di edemi, ipertensione, disturbi nella contrattilità muscolare e possibili anomalie del ritmo cardiaco. Gli effetti elencati sono dovuti all’acido glicirretico. Dall’idrolisi della glicirrizina si formano due molecole: l’acido D-glucuronico e l’acido glicirretico.
L’azione data dall’acido glicirretico è di tipo mineralcorticoide, comporta una ritenzione di sodio, cloruri e acqua con l’eccessiva escrezione di potassio.
Questa comporta diminuzione della diuresi, ipertensione, edemi e disturbi cardiaci.
Per quanto possa sembrare bizzarro crederlo, ma il conclamato consumo della radice a scopo ipertensivo, non è altro che un effetto collaterale della stessa, e come tale va tenuto in stretta considerazione.
Si raccomanda di non assumere la radice e preparati a base di liquirizia in gravidanza, in soggetti affetti da epatite cronica, cirrosi, ipertensione arteriosa e ipopotassemia.
La Liquirizia tra storia e curiosità
Le proprietà e gli utilizzi della radice di liquirizia sono noti all’umanità da millenni.
La liquirizia è presente nel Pen Tsai Ching, il primo grande erbario cinese stilato scritto secondo la legenda oltre 5.000 anni fa.
Nel 1925 in Egitto tra i reperti rinvenuti nel sarcofago di Tutankhamon è stata ritrovata la radice della pianta.
Nel 330 a.C. i soldati dell’esercito di Alessandro Magno, erano soliti masticare la radice di Glycyrrhiza glabra per combattere la sete nelle lunghe giornate di battaglia.
Il padre della medicina Ippocrate utilizzava la liquirizia nella cura del mal d gola e dei bronchi.
Nel Medioevo la radice è stata utilizzata nella cura dell’ipotensione.
Intorno alla seconda metà del 1600 si attestano i primi documenti sull’esportazione della Liquirizia dal Crotonese, da quel periodo storico ad oggi la Calabria rappresenta uno dei maggiori esportatori di liquirizia al mondo.
Nel 1946 il medico olandese F.E. Revers dimostrò gli effetti terapeutici dell’estratto della radice nella cura dell’ulcera gastrica, e ne evidenziò le controindicazioni.
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