Antimicrobico e antisettico, tutti gli usi e le proprietà dell’olio essenziale in fitoaromaterapia del Rosmarinus officinalis L., il tonico naturale che protegge il fegato.
di Francesco Marino
“Dove fiorisce il rosmarino c’è una fontana scura
Dove cammina il mio destino c’è un filo di paura
Qual’è la direzione nessuno me lo imparò
Qual’è il mio vero nome ancora non lo so…”
Canto del servo pastore Fabrizio De André (1981)
Rosmarinus officinalis L. è un arbusto perenne sempreverde, appartenente alla famiglia delle Lamiaceae.
Il caratteristico aspetto cespuglioso molto ramificato e un’altezza compresa tra 1÷ 2 m, la specie può presentarsi con un andatura ascendente al terreno oppure a portamento prostrato.
Dal dorso colore lucido verde scuro e il ventre bianco tomentoso, le foglie si dispongono sessili lungo i rami, dall’ aspetto lineare e intere.
I fiori si presentano alla fine dell’inverno con la fascinosa corolla bilabiata dalle sfumature colorate che variano dall’azzurro-chiara, al lilla, al rosa e bianco.
La droga della specie officinale è rappresentata dalle foglie e dalle sommità fiorite.
L’inconfondibile fragranza aromatica e balsamica data dall’olio essenziale di Rosmarinus officinalis L ci collega con la mente alla natura spontanea della specie.
Componente caratteristico della flora della macchia bassa mediterranea il suo habitat è rappresentato da macchie e garighe dai 0 sino agli 800 mt.
Aroma indiscusso e ingrediente incontrastato della cucina tradizionale mediterranea, il suo uso è attestato già in epoca classica non solo per il peculiare successo culinario ma soprattutto per le proprietà medicinali della pianta.
Dalle proprietà digestive, antispasmodiche, carminative, diuretiche, balsamiche, antisettiche, rubefacenti e stimolanti la storia del Rosmarinus officinalis L. accompagna quella del consolidarsi della pratica terapeutica medica, tonto che dai litorali mediterranei, in epoca medievale la pianta comincia ad essere coltivata nei giardini dei conventi, proprio in quegli “hortuli” dove si coltivavano le 16 piante benefiche simbolo del patrimonio terapeutico “dell’Occidente medievale”.
Etimologia
Rosmarinus: da ros rugiada, ma anche in senso lato lacrime, stille, balsamo, aroma, e da marínus marino: balsamo marino, per le sue proprietà aromatiche e l’ambiente di crescita.
officinalis: da offícina laboratorio medioevale: piante utilizzata in farmaceutica, erboristeria, liquoristica, profumeria e simili.
Proprietà
Il Rosmarinus officinalis L. svolge un’azione disintossicante, digestiva, depurativa, antinfiammatoria, antisettico, antimicrobica, neuroprotettiva e antidolorifica sul nostro organismo.
L’efficacia terapeutica di questa specie è data dal profilo metabolico caratterizzato dalla presenza di: polifenoli (acido rosmarinico, derivati caffeici e flavonoidi), derivati terpenici (diterpeni triciclici, rosmaridifenolo, carnosolo, rosmanolo) e olio essenziale.
L’olio essenziale di Rosmarinus officinalis L. dalle proprietà: spasmolidiche, coleretiche, colagoghe, analgesiche, antireumetiche, carminative, diuretiche, espettoranti, si caratterizza per la presenza dei costituenti principali quali: borneolo, cineolo, α-pinene e canfora.
Disintossicante e depurativo del fegato, l’efficacia dell’olio essenziale e l’azione coleretica-colagoga conferiscono al Rosmarinus officinalis L. proprietà epatoprotettrici, rendendolo un utile rimedio naturale nel mantenere i fisiologici livelli di colesterolo nel sangue.
La costituente bioattiva presente nelle foglie e nelle sommità fiorite conferiscono alla specie proprietà neuroprotettive agendo direttamente nei confronti del Sistema Nervoso Centrale, l’azione svolta sul sistema circolatorio, migliora l’afflusso sanguigno al cervello, rinforzando le capacità cognitive sulla memoria a breve e lungo termine.
Antimicrobico ad azione antimicotica e antibiotica, l’olio essenziale è utile nei trattamenti di affezioni bronchiali, nel trattamento di infezioni da Candida albicans, colluttorio in caso di gengive infiammate.
Eupeptico naturale, Rosmarinus officinalis L. è utile nel trattamento dei disturbi digestivi (digestione lenta, flatulenza, eruttazzioni).La presenza dei costituenti chimici rendono il Rosmarinus officinalis L. utile nel trattamento didell’artrite reumatoide, aterosclerosi, ulcera colecistica, cataratta, asma bronchiale, ulcera peptidica, astenozoospermia e dolori mestruali.
In Gemmoterapia, il macerato glicerico diRosmarinus officinalis L. esplica un’azione coadiuvante sulla funzionalità epatica migliorandola, agisce sulla colecisti ottimizzando l’attività biliare nella secrezione e favorisce la funzionalità intestinale.
Gli estratti di Rosmarinus officinalis L. sono utilizzati nella preparazione di lozioni, tinture oleose, deodoranti e creme dove esplicano un effetto tonico sulla pelle purificandola, sulla muscolatura svolgendo attività antispasmodica, sui dolori articolari e come rivitalizzante del cuoio capelluto.
Formulazioni Erboristiche
I principali preparati erboristici derivati dalla specie Rosmarinus officinalis L. sono:
- Decotto: (si utilizza il taglio tisana delle foglie e delle parti aeree);
- Tintura madre (macerato idroalcolico delle foglie e delle parti aeree fresche);
- Compresse (formulazioni erboristiche da estratto secco delle foglie e delle parti aeree);
- Creme & Pomate (Estratto acquoso ed oleoso di Rosmarino di più piante con Oli essenziali);
- Gemmoderivato (macerato idroglicerico 1DH dei giovani getti);
- Tintura Oleosa – Oleolito (Estratto della pianta fresca in olio di oliva o di semi);
- Olio Essenziale (distillato della pianta fresca);
Nota: L’olio essenziale di Rosmarino è caustico e irritante per le membrane e le mucose, è estremamente importante diluire il contenuto prima della somministrazione sia interna che esterna. L’olio essenziale non deve mai venire a contatto con gli occhi perché possono causare gravi irritazioni. Nell’impiego degli oli essenziali devono sempre essere prese in considerazione solo essenze purissime, nel caso del Rosmarino prendere in considerazione la chemiotassonomia. Prima di ogni trattamento rivolgersi al proprio medico o specialista.
Avvertenze e Controindicazioni
Si sconsiglia l’uso degli estratti in caso di gravidanza o allattamento, si raccomanda di consultarsi con il proprio medico.
Si raccomanda di attenersi alle schede terapeutiche prescritte dallo specialista, per possibili fenomeni di tossicità a livello del Sistema Nervoso Centrale.
Il Rosmarino tra Storia e Curiosità
Conosciuto fin dall’antichità, i Greci ne bruciavano le parti aeree come incenso nei riti dedicati alla dea Afrodite, successivamente venne soppiantato dal Mirto.
In epoca classica la pianta del Rosmarino era chiamata pianta dell’Incenso.
Nel poema epico-mitologico Le Metamorfosi, il poeta Publio Ovidio Nasone narra l’episodio in cui il dio Apollo si innamora e seduce Leucòte, e della morte di quest’ultima per mano del padre. Il poeta narra che la giovane Leucòte una volta morta e seppellita si trasformò in un incenso riuscendo a liberarsi dalla tomba e poter così mostrare per sempre la propria bellezza al dio del Sole, che in cambio poté ammirarla e amarla. (la metafora dell’Incenso, si pensa sia attribuibile a quella della pianta del Rosmarino).
In epoca medievale venne coltivato insieme alle 16 piante benefiche tutte appartenenti alla flora spontanea italiana, negli “hortuli”, rappresentando uno dei principali rimedi terapeutici.
Pianta cara ad Isabella d’Ungheria, ne ideò un liquore “l’Acqua della Regina d’Ungheria” dalle presunte proprietà afrodisiache e in grado allontanare la malasorte.
Le tinture rivitalizzano il cuoio capelluto, e sono utili come colluttori nell’igiene orale e nel rinforzare le gengive.
Secondo una leggenda i fiori di Rosmarinus officinalis L. da bianchi che erano divennero azzurri dopo che durante la fuga in Egitto, Maria Vergine perse il suo mantello che andò a coprire una pianta di Rosmarino, da quel momento il colore dei fiori restò testimone di quell’evento.
L’olio essenziale di Rosmarinus officinalis L. rappresenta uno dei principali ingredienti dell’Acqua di Colonia.
“Ecco del rosmarino; è per memoria.
Shakespeare rende partecipe la pianta nell’Atto IV dell’Amleto.
Non ti scordare, amore;
e qui le viole, per i tuoi pensieri.”
Citata da Ofelia:
E’ una delle piante indicate nella tradizione popolare per l’allontanamento di spiriti maligni e nella preparazione del solstizio d’estate.
Salvia rosmarinus Schleid. è sinonimo di Rosmarinus officinalis L.
Il Rosmarino è una delle piante aromatiche più utilizzate in cucina, per piatti di carne, pesce, selvaggina, legumi ma anche per dolci come il popolare castagnaccio.
Studi sulla specie hanno dimostrato come la caratterizzazione dell’olio essenziale sia differente rispetto a chemiotipi provenienti dal Nord Africa ricchi di cineolo e quelli del Sud Ovest Europeo ricchi di canfora.
I fiori di rosmarino sono molto amati dalle api e bombi.
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